Dai PROGRAMMI COMUNITARI, Discende in particolare il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, che prevede:

…..Bisogna, sostenere il miglioramento dell’efficienza energetica delle imprese operanti nei settori agricolo, agroalimentare e forestale, attraverso l’introduzione nelle strutture e nei cicli produttivi di innovazioni tecnologiche e innovazioni di processo che consentono risparmi nell’utilizzo di energia, in particolare nelle strutture ad alto impiego di energia (es. serre) e negli impianti agroindustriali.

Con le stesse finalità, è emersa la necessità di attivare iniziative di cooperazione per promuovere forme di investimento e di gestione consortile nel settore delle bioenergie (non economicamente sostenibili a livello di singola azienda, sia per i limitati quantitativi di biomassa, sia per l’entità finanziaria dell’investimento richiesto) e di favorire investimenti pubblici per l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili.

La produzione di energia da fonti rinnovabili riguarderà anche la valorizzazione delle biomasse legnose e dei sottoprodotti e scarti di produzione (impianti di piccola taglia per la produzione di biogas agro-zootecnici) del settore agricolo e forestale, anche nell’ottica del contenimento delle emissione dei gas clima alteranti.

La produzione di energia potrà essere favorita anche da una gestione attiva delle foreste, in modo da garantire l’avvio di filiere corte, realizzando in complementarietà con il FESR, impianti, sistemi di stoccaggio, piattaforme logistiche e reti per la raccolta e la riutilizzazione dei residui dei processi produttivi agricoli e agro-alimentari.

La biomassa utilizzabile ai fini energetici consiste in tutti quei materiali organici che possono essere utilizzati direttamente come combustibili o trasformati in combustibili liquidi o gassosi, negli impianti di conversione, per un più comodo e vasto utilizzo. Il termine biomassa riunisce materiali di natura eterogenea, dai residui forestali agli scarti dell’industria di trasformazione del legno o delle aziende zootecniche. In generale si possono definire biomasse tutti i materiali di origine organica provenienti da reazioni fotosintetiche (il processo che permette alle piante di convertire l’anidride carbonica in materia organica sfruttando l’energia solare).

In Italia le biomasse coprono circa il 2,5% del fabbisogno energetico, con un apporto di anidride carbonica in atmosfera che può essere considerato virtualmente nullo poiché la quantità di CO2 rilasciata durante la combustione è equivalente a quella assorbita dalla pianta durante il suo accrescimento. Perché questo processo sia effettivamente considerabile neutro in termini di produzione di gas serra, deve essere mantenuta la ciclicità del processo riproducendo sempre la biomassa utilizzata. Le biomasse possono essere utilizzate in impianti di produzione termica di dimensioni diverse, dimensioni strettamente legate alle caratteristiche del territorio e alla reperibilità del suddetto combustibile in zone limitrofe.

Licari Salvatore